Tra coloro che fruiscono maggiormente delle strutture e del territorio che la Valtellina mette a disposizione dei propri ospiti ci sono senz’altro coloro che apprezzano la bicicletta. Fuori dal periodo invernale gli amanti delle due ruote ricercano le strade di montagna, siano esse asfaltate o sterrate.
Con la bicicletta si possono scoprire sfumature e particolari di paesaggi e ambienti che andrebbero persi con mezzi più veloci, si può recuperare una dimensione lenta di fruizione del territorio, una dimensione sostenibile ed ecologica.
La bicicletta è un mezzo di trasporto individuale e permette di coniugare la mobilità sostenibile con la libertà di movimento del singolo.
Una vacanza in sella ad una bicicletta è una modalità di fare vacanza che ha i suoi estimatori e che risulta in crescita negli ultimi anni nelle preferenze dei turisti.
E’ una pratica diffusa soprattutto fuori dall’Italia, in particolare nell’area di lingua tedesca, ma incomincia a trovare i primi interessanti riscontri anche tra i turisti italiani.
Numerose regioni italiane si stanno attrezzando per rispondere alle esigenze di questo target di vacanzieri.
Ma chi sono i turisti su due ruote?
Il frequentatore delle ciclabili può essere così tratteggiato: maschio con età media 44 anni; turista o residente piuttosto che escursionista di giornata; proveniente dalla Lombardia o dalla vicina Svizzera (comunque nella totalità di lingua tedesca).
Un buon livello di istruzione e conseguentemente figure prevalenti di impiegati, dirigenti e libero professionisti. Si muove sulla ciclabile soprattutto con un gruppo di amici o in coppia, ma anche da solo piuttosto che con famiglia e figli e utilizza in prevalenza delle bici da fuori strada piuttosto che da strada o da città o da ciclismo; la permanenza sulla ciclabile si aggira mediamente su un tempo di poco superiore alle tre ore.
La ciclabile è intesa in larga misura come una palestra a cielo aperto dove praticare un’attività sportiva.
Sondrio è al centro di un incredibile percorso denominato “sentiero Valtellina” e che rappresenta opportunità di rilancio di questo turismo di nicchia in forte crescita.
114 km da Colico a Bormio, lungo il fiume Adda (uno dei pochi fiumi in Italia ad avere un nome al femminile), immersi nella natura ma che, almeno per il mandamento di Sondrio, non è supportato da iniziative che possano aumentarne l’utilizzo con ricadute sull’economia del territorio.
La mia idea è di dare visibilità a questa ricchezza attraverso il potenziamento di servizi, dialogando con quelle aziende che offrono il noleggio di mezzi a due ruote non disdegnando il coinvolgimento di attività equestri e fluviali, immaginando di creare delle aree di ristoro e di svago che, dalla primavere all’autunno, possano garantire una maggiore qualità dell’offerta turistica del mandamento.
Il cicloturismo riveste oggi un importante voce economica e di sviluppo: cogliamo l’opportunità di seguire il loro percorso di sviluppo per dare nuovo slancio all’economia turistica di Sondrio.